sabato 3 gennaio 2009

Anno nuovo, as usual.

Un altro anno è spirato, magari è il proverbiale momento di bilanci.
L’anno finisce, giusto, ma questo non spinge automaticamente a resettare tutte le tue abitudini e tuoi pensieri, buoni o cattivi che essi siano.
Così, la città va ad illuminarsi in maniera scoordinata e variopinta, eppure il tuo passo è sempre lo stesso, così come il tuo sguardo distratto dietro la scia di fumo.
Ti rendi conto che il tuo modo di sorridere è sempre quello, da anni.
Fuori puoi ritrovarti a parlare con persone che non vedevi da tempo, notare bizzarre increspature nel loro dialetto, indicative di chissà quali esperienze esotiche (o presunte tali…), con le quali dividere un caffè al bar, zuccherandolo con i soliti luoghi comuni.
Magari però, allo stesso tempo, è stato un anno in cui hai rivisto sorrisi e occhi che non pensavi potessero far più parte della tua vita, con i loro carichi di amarezze, o di piccole gioie.
E la sera ti ritrovi a vedere vecchie foto, dalle quali cogli sfumature alle quali non avevi mai fatto caso, oppure che avevi semplicemente dimenticato.
L’anno finisce, e può succedere di non avere piacere a mettere su un certo disco, come allo stesso modo ami sentire una stessa canzone dozzine di volte, a ripetizione.
Potrebbe essere stato un anno magico o un anno terribile, potresti aver realizzato alcuni sogni o almeno provato a farlo, cosa che a volte è già di per sé sufficiente.
Il susseguirsi dei mesi è sembrato magari monotono, un quattro quarti privo di versatilità, con delle inaspettate accelerate che si alternavano a cadenze più ragionate. Oppure puoi aver assistito ad un anno sabbatico, in cui sei stato mogio mogio ai box a vedere gli altri darsi forsennatamente da fare, o magari hai raggiunto una dopo l’altra le tappe mentali che ti eri individuato in una sorta di percorso mentale. Tante, tante tappe, forse troppe, magari qualcuna anche non tua.
L’anno volge al termine, e forse il suo tramonto disegna sempre la stessa sagoma familiare, mentre ti trovi ancora una volta incapace di dire le parole giuste, la gola arsa dalla incertezza, o dalla determinazione. A volte è la stessa cosa.
Non sai se l’alba di questo nuovo capitolo imposto dai calendari ti renderà migliore, ammesso che sia davvero quello che vuoi.
Sai solo che al suo ergersi, dovresti trovarti ritto in piedi, gli occhi diretti verso un indecifrabile punto dell’orizzonte che conosci solo tu.

(art by Mauro Cao)

3 commenti:

Il farista ha detto...

Lucio stai diventando un poeta... o lo eri già e io non lo sapevo?

Andrea

Lucio Perrimezzi ha detto...

Ma no, sei tu che sei ricco di benevolenza!

Anonimo ha detto...

ciao lucio, qui zio pedro, mi son permesso di recensirti su http://www.comic-soon.com/blog/PedroAdelante/?p=11
vacci a dare un'occhiata.
che ne dici di essere dei nostri su comic-soon.com e invece di foraggiare entità sconosciute tipo container di blog di multinazionali non ti metti in un bel sito italiano che al fumetto ci tiene? eheh... sono di parte!